Le domeniche di bel tempo (o anche nuvoloso, purché non vi siano acquazzoni torrenziali), mentre camminate tranquillamente nel boschetto vicino casa vostra, potreste imbattervi in gruppi di persone che, indossati abiti medievali ed equipaggiati con armi in lattice, sembrano vivere in altri mondi, alienati a tutto ciò di quotidiano che li circonda.
Se beccate un momento più concitato invece, potreste osservarli mentre girano attorno a maldestri cerchi di farina e cantano, oppure se le danno di santa ragione con più furore dei personaggi di Ironclad.
Non è follia né qualche strana religione, si tratta di giochi di ruolo dal vivo (da qui in avanti “GRV”) o, in inglese, “live action role play” (LARP).
Ma cos’è esattamente il GRV?
Si possono dare spiegazioni a diversi livelli.
Il più immediato è per coloro che già sono pratici di giochi di ruolo cartacei, i più noti sono Dungeons & Dragons e Pathfinder, per i quali si tratta semplicemente di una trasposizione di questi alla realtà. Ovviamente nei limiti del possibile, e altrettanto ovviamente nei limiti dell’incolumità dei giocatori. Non esistono dadi da lanciare per superare una prova, ma solo le capacità e la prontezza di chi gioca, che sia per fuggire, combattere o raggirare qualcuno. Le magie sono solitamente realizzate attraverso formule da dire ad alta voce e “reagenti” fisici da lanciare, anche questi inoffensivi.
Per chi invece non è pratico di giochi di ruolo, può risultare più comprendere cosa siano i GRV attraverso un’analogia abbastanza azzeccata: l’improvvisazione teatrale.
Infatti i giocatori creano da sé i propri personaggi, ma lo fanno nel rispetto di un’ambientazione definita dagli organizzatori (chiamati “master”). Ambientazione a parte, i giocatori non hanno idea di quello che accadrà nella giocata, trovandosi così come attori che improvvisano per periodi che vanno da alcune ore a diversi giorni, a seconda della durata dell’evento.
Penso sia necessaria una piccola parentesi sul combattimento. Come scritto prima, tutte le armi sono realizzati in materiali morbidi e leggeri; sono vendute da appositi negozi o con un minimo di accortezza si possono realizzare anche in casa (youtube abbonda di video esplicativi, con meno di 5 euro si possono realizzare ottime armi).
Vista la leggerezza delle armi, nei combattimenti esiste solitamente la regola della simulazione del peso delle armi, che rende il tutto più scenico ed equilibrato. Incidentalmente, riduce ulteriormente la possibilità di farsi male.
Un dettaglio cruciale: non è obbligatorio combattere. Non pensate che il non volerlo fare vi pregiudichi la possibilità di partecipare, anzi, considerando che gran parte della giocata è fondata sull’interazione costruttiva tra i personaggi, la scelta non peggiorerà affatto l’esperienza.
Personalmente ho conosciuto il GRV tramite un amico, allargandolo poi ad un gruppo sempre maggiore di conoscenti. A molti è piaciuto, a qualcuno no, ma la trovo comunque un’esperienza che consiglierei a chiunque. L’unico requisito è la voglia di interagire con gli altri; lo sviluppo del personaggio e della storia di solito vanno avanti spontaneamente.
Da amante del fantasy e dei giochi non potevo non innamorarmi della realtà dei GRV, ma presto mi sono reso conto che c’era altro: amo il confronto, combattere, vedere una storia che mi scorre accanto e farne parte con le mie azioni. Tutti possono essere protagonisti e ogni scelta può condizionare il corso della narrazione, in un modo o nell’altro.
Infine, mi piace anche essere qualcun altro, nei momenti in cui giochiamo. È bello scaricare la tensione accumulata dalla quotidianità, le proprie conoscenze e la propria identità per simulare un altro individuo, con diverse storia e speranze. E anche altri problemi, perché nelle giocate l’imprevisto è sempre in agguato; bravi master sapranno alternare momenti di tensione a momenti di calma, senza per questo risultare noiosi.
Per chi fosse interessato, esistono anche GRV con ambientazioni non medievali. Tra questi, ho avuto modo di provare associazioni con ambientazione survival post-apocalittica, ambientate in zone del pianeta sconvolte da eventi estremi, radiazioni o altre calamità. Differente ambientazione, stile di gioco e di personaggi, ma uguale concetto di fondo e divertimento.
Sono consapevole di non aver risposto a tutte le possibili domande, ma spero di aver suscitato abbastanza curiosità da spingere qualcuno a cercare in rete e, magari, diventare un nuovo giocatore.
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